Tobias - 1 (Antonello Franzil)

La musica strumentale che negli anni ’60 e ’70 ha fatto da sfondo a tanti film polizieschi, e non solo, ha rivissuto negli ultimi 10 anni gli antichi fasti. Molti musicisti ne hanno riscoperto, con estremo piacere, la grande libertà di esecuzione e la varietà espressiva. I Tobias Crime Quartet sono tra questi. In formazione “classica”, con Maurizio Ragnedda alle tastiere e ai synth, Giuseppe Cossu alla chitarra, Fabio Alias al basso e Giampaolo Fiorentino alla batteria, i quattro di Olbia hanno dato alla luce l’anno scorso il loro primo EP, Meet The Tobias Crime Quartet, definito da riviste come Il Mucchio Selvaggio, che li ha giustamente accostati ai ben più blasonati Calibro 35, “un ep che conquista al primo ascolto”. Il 45 giri, autoprodotto e stampato rigorosamente in vinile, racchiude le due anime della band: quella prettamente Crime e quella LoungeCinema, musica e libertà compositiva e di improvvisazione si fondono in questo progetto, mescolando abilmente, come da tradizione, jazz, funky, beat, psichedelia e garage. I ragazzi si divertono e pubblico e critica apprezzano.

In attesa della pubblicazione del loro primo video, li abbiamo incontrati. E, per dar loro il nostro benvenuto all’interno dell’Associazione, abbiamo posto alla band qualche domanda. Il risultato è questa intervista corale che ci svela qualcosa di più sulla genesi del progetto e su che cosa potete aspettarvi da un loro live.

 

Attingendo a piene mani dalle colonne sonore dei film anni ’60 e ’70, le vostre influenze musicali non potevano che essere quel mix di lounge,  funky, space rock, ma anche beat, psichedelia e garage. E’ una scelta che deriva dall’immaginario cinematografico o da quello musicale?

Possiamo dire che deriva da entrambe le cose. Per alcuni di noi è stato naturale partire dalla passione per il cinema di genere per il sound caratteristico di quelle pellicole, per altri è stata innanzitutto un’infatuazione musicale, completata con le visioni dei film.

Alcuni compositori come Umiliani, Pregadio o Morricone sono trasversali ed è praticamente impossibile non imbattersi nelle loro composizioni, a prescindere dai gusti cinematografici. Il loro repertorio spazia attraverso tutti i generi, dalla bossa, al funky, alla lounge e al jazz. C’è anche da dire che quando eravamo ragazzini, etichette come la Irma Records e la Right Tempo hanno fatto scoprire a molti appassionati di rock questo mondo sconosciuto alle masse. Al di là delle colonne sonore, siamo stati anche influenzati dalla corrente krautrock di gruppi come i Can e Neu, fino alla musica cosmica dei Tangerine Dream e Klaus Schulze, strizzando un occhio al tropicalismo e al funk in senso stretto.

 

Le musiche che confluiscono nel vostro progetto, mescolando generi già versatili di loro, consentivano, e consentono tutt’ora, una grande varietà espressiva. La versatilità si trasforma spesso in grande libertà e maggior divertimento per i musicisti. Confermate anche voi questa sensazione?

Certamente. Essere un gruppo strumentale ci permette totale libertà di improvvisazione e la mancanza di una figura centrale come un cantante ci permette di avere una potenzialità di sviluppo delle idee e dei tempi musicali privi di vincoli ritmici, armonici e di durata dei brani.

 

Tobias - 4
Foto di Alessandro Flore

Per ricreare i suoni di quegli anni vi avvalete anche di strumentazione dell’epoca?

Purtroppo non possediamo nessuna strumentazione realmente vintage, anche se non escludiamo di utilizzarla in futuro magari in studio. Ad ogni modo cerchiamo di replicare con una classica formazione a quattro le atmosfere e il mood dell’epoca.

 

Interessante la divisione del vostro primo EP Meet The Tobias Crime Quartet, disco autoprodotto e pubblicato rigorosamente in vinile, in un lato Crime e uno Lounge. È stato un modo per identificare le due anime dei vostri orizzonti musicali?

Sì, le due facciate del disco sono l’espressione delle nostre due anime. Nel repertorio che presentiamo si susseguono momenti più legati alle atmosfere poliziottesche o spy e altri prettamente lounge. Per sottolineare questi momenti accompagniamo le esibizioni con samples audio ripresi dai film e, dove possibile, con proiezioni ad hoc.

 

Questo EP sembra solo un assaggino di quello che potreste proporre in futuro, un modo per sondare il terreno e capire l’accoglienza di fan e critica. Da questo punto di vista qual è stato il responso per il vostro disco d’esordio?

Noi siamo estremamente soddisfatti, sia per il prodotto, sia per l’accoglienza ricevuta. Molte webzine e alcune riviste del settore, come ad esempio Il Mucchio Selvaggio, hanno recensito e apprezzato il nostro lavoro. Oltre a questo, visto che siamo presenti sulla piattaforma Bandcamp, abbiamo avuto alcune richieste anche all’estero (USA, Giappone, Francia e Gran Bretagna). Inoltre abbiamo avuto diversi passaggi in radio sia italiane che spagnole e francesi.

 

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Foto di Giacomo Prasciolu

E che cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro prossimo? Ora che il terreno è stato saggiato, che cosa avete in programma di fare?

Di recente abbiamo avuto un avvicendamento alla batteria: il precedente batterista, nonché membro fondatore del Quartet, Giuseppe Aversano, ha lasciato il posto al giovane Giampaolo Fiorentino. Terminato questo periodo di assestamento, ripartiremo prestissimo con gli spettacoli live e rielaborazione di materiale da noi composto in passato. In più è in lavorazione il nostro primo video, ad opera di due artisti olbiesi con i quali collaboriamo.

 

Voi siete l’ennesimo progetto musicale proveniente dal nord Sardegna che ho l’occasione di intervistare. Tra Sassari e Olbia potete vantare una scena musicale ricca, variegata e di qualità. Tra le altre cose, anche dotata di un passato assolutamente di tutto rispetto, pur se rappresentato da altre realtà. Come vi spiegate questo fenomeno?

È difficile individuare una ragione precisa: sicuramente i musicisti validi non sono mai mancati in quei territori, con una gran quantità di band e di progetti musicali che comprendono veramente ogni genere musicale. La stessa Olbia, per quanto piccola rispetto ad altre realtà come ad esempio Cagliari, attualmente vede attivi diversi ottimi gruppi che si cimentano in generi che vanno dall’hardcore all’elettronica d’ambiente.

 

Anche a voi do il benvenuto in Brincamus e chiedo di presentarvi ai nostri follower…

Ciao a tutti, noi siamo i Tobias Crime Quartet e, con una classica formazione basso-batteria-chitarra-tastiere, ripercorriamo atmosfere cinematiche lungo territori funky, lounge, prog, psichedelic, space rock. Ringraziamo l’Associazione Brincamus per averci dato questa possibilità e vi aspettiamo tutti ai nostri prossimi live!

 

A cura di Simone La Croce

Foto di copertina di Antonello Franzil

© Riproduzione riservata


SE VUOI SAPERNE DI PIÙ SUI TOBIAS CRIME QUARTET

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Brincamus meets The Tobias Crime Quartet
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