arau_flaviosecchi

È stata una serata all’insegna della poesia e della suggestione il primo appuntamento di #GreenSpaceMusic2016, che si è svolto lunedì 5 settembre alla Festa dell’Unità di Bologna. Protagonisti i murales di Orgosolo e il cantautorato di Arau e Flavio Secchi.

Si è partiti con la mostra Muri che parlano, una raccolta di fotografie raccolte 25 anni fa da Antonio Piu a Orgosolo, e che dopo di allora non ci è più tornato. Sicuramente un tuffo nel passato, seppure recente, del paese barbaricino che in tutto questo tempo è diventato una meta conosciuta in tutto il mondo per chi si reca in Sardegna. Murales che hanno resistito nel tempo, e altri che non esistono più, ricoperti da altre immagini che omaggiano personaggi o avvenimenti successivi.

Per il suo percorso per le strade di Orgosolo, Antonio Piu ha seguito le indicazioni di un murales che riportava questa scritta:

“Portarsi dietro la propria curiosità, lasciarsi trascinare dal fascino dei luoghi, carpirne gli umori, i suoni, annusarne gli odori, respirarne i riti e trattenerli nella memoria per riviverli fra le quattro mura di casa”.

 

A fare gli onori di casa della serata è stato Antonio Pirisi, commissario del Circolo Sardegna di Bologna, che ha invitato a visitare la mostra per tutta la durata del festival.

 

 

Finalmente è arrivata la musica, quella buona, dei musicisti di Brincamus.

Il primo a salire sul palco è stato Arau, cantautore trapiantato a Bologna, che ha iniziato facendoci assistere alla sua grande abilità tecnica e compositiva nell’utilizzo della chitarra e del campionatore per costruire in diretta un pezzo di improvvisazione, o almeno così ci è sembrato, completo, con notevoli effetti inaspettati ma con un’armonia praticamente perfetta.

 

 

Arau ha poi proseguito presentando altri suoi lavori di matrice più classica, in cui sono emerse anche le sue doti canore e la poesia e il romanticismo contenuti nel suo album appena uscito La Lunga Eclisse.

 

 

A dargli il cambio un altro grande chitarrista, Flavio Secchi, reduce dai grandi successi di Musicultura raccolti all’inizio dell’estate.

Flavio Secchi ha dimostrato di essere una grande promessa per la musica leggera italiana, all’altezza dei tanti maestri che ha omaggiato nel corso della serata. In primis uno dei simboli di Bologna, Lucio Dalla, del quale ha eseguito 4 marzo 1943, suscitando non poca commozione fra il pubblico. Tanti sono stati i brani suoi eseguiti nel corso della sua performance.

 

 

A grande richiesta, ha concluso con Questa vita in mezzo al mare, il singolo che ha anticipato l’uscita del suo nuovo album Parole per chitarra, di imminente pubblicazione.

 

 

Anche noi di Brincamus non abbiamo esitato a farci un selfie all’insaputa di Flavio.

 

 

Il giorno dopo Flavio Secchi è stato accompagnato in giro per Bologna dal nostro presidente Giancarlo Palermo, prima da Vito, l'”osteria fuori porta” per eccellenza, ritrovo storico dei grandi cantautori, da Guccini a De Andrè.

E non ha resistito a cantare sotto le finestre della casa di Lucio Dalla dietro piazza Maggiore, per molti ritenuta Piazza Grande.

 

 

Noi di Brincamus ringraziamo i nostri artisti per averci regalato delle belle emozioni e il Circolo Sardegna di Bologna per avere organizzato questa rassegna, che prosegue ancora domenica 11 e venerdì 16 settembre, sempre al Parco Nord di Bologna.

Qui potete vedere altre foto del festival.

 

Report a cura di Sara Carboni

© Riproduzione riservata

 

 

Live Report! Il cantautorato di Arau e Flavio Secchi alla prima serata di #GreenSpaceMusic2016