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Esce martedi 23 maggio, anticipato dal teaser di lunedì 15, il nuovo video di Arau, nome d’arte di Toni Cogoni, cantautore trapiantato a Bologna di origine quartese. Toni nel suo ultimo lavoro La Lunga Eclisse cerca di raccontare le mille sfaccettature del romanticismo e nel video del primo brano estratto Gravity, diretto da Eleonora Carboni della Weberry il leitmotiv era “l’astrazione”. Nel video del brano che dà il titolo all’album viene affrontata un’altra componente, a detta di Toni fondamentale per comprendere a pieno il romanticismo: l’attesa. L’idea del brano nasce da uno dei suoi film preferiti Ladyhawke, metafora romantica dell’eclisse e di due amanti che si aspettano da tempo, per i quali l’incontro sarà breve e doloroso ma l’addio renderà il tutto eterno e poetico. Per non cadere in giochi didascalici il video non seguirà pedissequamente il racconto del testo, ma giocherà sulla metafora oggetto del brano, sulla luce, divisa in bianca e nera a richiamare il giorno e la notte, sulla fotografia e senza tralasciare l’ironia. Protagonista del video, oltre a Toni, sarà l’attrice Alice Fabbri, protagonista anche del booklet dell’album. L’arduo compito di trasporre su schermo le visioni romantiche di Toni è stato affidato a Oscar Serio, musicista e videomaker di lungo corso che ama definirsi un “creativo” prima di  ogni altra cosa.

Abbiamo già avuto modo di conoscere Toni in un nostra precedente intervista e i giorni scorsi lo abbiamo sentito per parlare del nuovo video e, per l’occasione, abbiamo rivolto qualche domanda anche a Oscar per comprendere meglio cosa si cela dietro questo lavoro. Buona lettura.

 

La Lunga Eclisse, il brano che dà il titolo all’album, racconta dell’attesa, del lento scorrere del tempo prima di vivere momenti che spesso si rivelano drammatici o comunque campali. Toni, ce lo potresti raccontare brevemente?

T. L’idea del brano nasce da uno dei miei film romantici preferiti, Ladyhawke, e la storia esprime l’attesa e l’incontro nel romanticismo come, credo, nessun altro avevo fatto prima. Io ho semplicemente parafrasato il tema del film, ho poi avuto l’intuizione della melodia ed è nato cosi il brano La Lunga Eclisse, metafora romantica di due amanti che si aspettano da tempo immemore. Amanti antagonisti che si uniscono come nell’eclisse di sole e luna e, come nelle migliori tragedie shakespeariane, l’incontro sarà breve, doloroso ma l’addio renderà il tutto eterno e poetico. È un brano credo di una forza romantica devastante, che mi auguro venga colta.

Nel video non abbiamo seguito il racconto del testo del brano per filo e per segno per non cadere in giochi didascalici, ma abbiamo ragionato sulla metafora, dividendo la luce bianca e la luce nera per richiamare il giorno e la notte, giocando con divisioni di schermo ed un pizzico di ironia.

Poi ci sarà Alice Fabbri, la ragazza che ha realizzato assieme a me il booklet del cd e che esordirà nel suo primo videoclip. Di Alice posso anticiparvi che la vedrete molto molto sensuale. Alice è una bellissima ragazza, ma quando le chiesi di partecipare al progetto non la scelsi solo per quello. Di belle ragazze disposte ad apparire se ne trovano tante, credetemi, ma di lei ho apprezzato il fatto che non risulta mai volgare e mi ha ricordato nell’atteggiamento l’elegante Grace Kelly, una delle mie attrici preferite.

 

Come mai hai deciso di affidare l’arduo compito di trasporre queste tematiche in un videoclip a Oscar Serio?

T. Per rispondere a questa domanda devo fare una doverosa premessa: l’arte come l’ispirazione ama nascondersi. La mia è una ricerca continua di artisti in scenari di autenticità, passione e originalità come l’underground urbano, i piccoli club, i luoghi dove la mercificazione dell’arte non interferisce con la musica. Quello è il mio habitat naturale di vita. Un po’ come quando un esploratore scava pazientemente in solitudine nelle miniere e trova la pepita d’oro.

Oscar Serio è un autentico catalizzatore d’ispirazioni e di passione per l’arte, ha idee e un background culturale come pochi. Ma la cosa più sorprendente è che, nonostante Oscar non abbia notorietà come registi più blasonati, eccelle in capacità, competenzapreparazione tecnica e artistica. E ha molto più talento di tanti altri. Non esagero, parlo per esperienza. Sono arrivato a lui affidandomi alla ricerca, al passaparola di amici musicisti e quando l’ho incontrato ho capito subito di aver trovato l’uomo giusto a cui affidare la realizzazione del video. Mi sono lasciato trasportare dal suo estro e dalla sua passione e il progetto ha seguito una sua evoluzione naturale.

 

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Oscar Serio, Toni ci ha raccontato qualcosa di te ma preferiremmo sentirlo dalla tua voce. Chi sei e di cosa ti occupi?

O. Per alcuni sono un musicista, per altri un videomaker. A me piace definirmi un creativo. La parte del mio lavoro che preferisco è tirar fuori da una canzone i contenuti per un videoclip. Ascolto un brano anche centinaia di volte fin quando non provo quel brivido dietro la schiena che mi fa capire di essere sulla strada giusta. È questo il momento più emozionante del mio lavoro. Fatto questo torno a essere un videomaker: organizzo le riprese, trovo le risorse, la location, le comparse, giro, ballo il tip tap, litigo con qualcuno, ordino qualche pizza, trascorro qualche decina di ore in post produzione e consegno il video.

 

Toni, quali sono state le tue “indicazioni” al regista prima della realizzazione del video? Cosa avresti voluto che facesse?

T. Beh, come prima cosa gli ho chiesto di fare piazza pulita di ogni tipo di discorso inutile legato al successo, al marketing, ai social e ai youtubers, e di concentrarsi unicamente nella realizzazione di un video di impatto che avesse grande senso e gusto artistico. Fatto questo, abbiamo ragionato molto per strutturare la metafora che esprimesse il tema del brano. Gli ho dato qualche input sulla strada da percorrere, lui si è messo al volante e ha guidato come un pilota di Formula 1. Con classe e sicurezza ha dettato i tempi e ridefinito alcuni scenari del paesaggio. Ha risposto sul campo con una direzione della fotografia superba, io non ho fatto altro che farmi trasportare dal suo genio e dalla sua esperienza. È stata un’esperienza molto coinvolgente ed entusiasmante. Lo ringrazio per questo. Poi la palla passerà a tutti gli utenti che visioneranno il video e saranno loro a decidere di premiare o meno il nostro lavoro. Ma verso questo non ho nessuna aspettativa. Vivo di arte, conosco bene questo mondo, spesso complicato e spietato, e cerco di non farmi illusioni.

 

E tu Oscar, in che modo ti sei approcciato alla realizzazione del video, anche in base a quanto ti hanno trasmesso Toni e il brano stesso?

O. Con Toni non è stato facile. Le storie che racconta descrivono universi complessi, relazioni emotive in cui sogno e realtà tendono a fondersi. È stato veramente molto difficile, quasi impossibile, riuscire a trasmettere le emozioni contenute nel brano, proprio perché estremamente soggettive. Qualsiasi tentativo di trasposizione fedele avrebbe finito per banalizzarla. Il concetto dell’attesa, come l’eterno inseguirsi del giorno e della notte, diventano nel video il “bianco” e il “nero”, in un’unica scena, allestita con due fotografie differenti, senza split screen in cui i due protagonisti condividono lo stesso spazio senza mai incontrarsi.

 

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Come videomaker ho visto che hai concentrato la tua attenzione sui video musicali. Non pare una scelta casuale o dettata dalle circostanze. Che cosa ci puoi dire a riguardo?

O. Credo sia stato il destinoMusica, cinema e marketing sono gli ingredienti che mescolo maggiormente nel mio lavoro. Mi sono laureato al D.A.M.S. (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, ndr) con indirizzo cinematografico senza studiare, lavorando nel settore commerciale durante il giorno e come musicista la notte. Ho messo insieme le cose e sono così finito a lavorare principalmente sui videoclip musicali. Un percorso abbastanza naturale, credo. In realtà mi è sempre piaciuto un sacco ascoltare musica e immaginare storie.

 

Alla fine della fiera, quanto siete soddisfatti del risultato finale di cotanti sforzi?

O. Io sono molto più che soddisfatto. Sono onorato di aver conosciuto un musicista come Toni. Per quanto riguarda il video, il lavoro è ancora in progress e aspettiamo il risultato finale.

T. I risultati raggiunti finora mi hanno regalato emozioni simili a quella di un genitore alla nascita di un figlio. Sono al settimo cielo! Spero davvero che le persone colgano e apprezzino il messaggio. E che guardandolo si emozionino almeno quanto ci siamo emozionati noi nel realizzarlo.

 

A cura di Simone La Croce

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>> La scheda

 

Arau e il regista Oscar Serio sul nuovo video “La lunga eclisse”
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